Suffisso

Da Dizionario Italiano.
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Sillabazione:

【suf-fìs-so】 <metadesc>Trova il significato e la definizione della parola Suffisso sul dizionario Italiano. Significato,etimologia, esempi d'uso per il lemma Suffisso</metadesc>

Definizione e Significato:

Sostantivo Maschile

  • Linguistica, Elemento morfologico posposto a una parola esistente (spesso con caduta o aggiustamento della sillaba finale) per ricavarne derivati (per esempio -aio, -ale, -izzare in fioraio, commerciale, sensibilizzare) o alterati (per esempio -ino, -etto, -one in pensierino, poveretto, cagnone) ‖ suffisso zero, derivazione di una nuova parola da un verbo, senza l'aggiunta di suffissi: per esempio i nomi rimborso, sveglia, dalle radici dei v. rimborsare, svegliare (direttamente con le desinenze -o, -a)


  • L'aggiunta di un suffisso può comportare il passaggio della parola da una categoria grammaticale a un'altra: per esempio dal nome strada, con l'aggiunta del suff. -ale, si ottiene l'Aggettivo stradale; dall'Aggettivo calmo con il suff. -are si ha il v. calmare; dal v. giocare con il suff. -tore si ha il nome giocatore etc... Altre volte invece la categoria non cambia: per esempio dal nome giornale con il suff. -ista si ricava un altro nome, giornalista. Si ha sempre conservazione della categoria quando il suff. produce propriamente un alterato: dal nome libro con il suff. -accio si ha libraccio; dal v. cantare con il suff. -icchiare si ha canticchiare Secondo la categoria grammaticale della parola base i derivati si distinguono in deaggettivali (che derivano da Aggettivo), denominali (da nomi), deverbali (da verbi) Si chiamano parasintetici i verbi ottenuti aggiungendo sia un prefisso sia un suffisso: per esempio imbiancare (da bianco) Funzionano come suffissi anche elementi dotati di un uso autonomo, quali -fobia, -teca etc..., detti suffissoidi Per le varie categorie di alterati, vedi alterato